martedì 30 novembre 2010

il corpo


sto giocando
con il ritmo del tempo
e con lo spirito affranto
non curandomi affatto
dell'immagine del mio corpo
del suo potenziale portento
forse 
perchè dell'aspetto
me ne " fotto"
perdonate la volgarità
in taluni casi la schiettezza
"cozza"
con l'eleganza 
ma
del resto ciò che conta
è la sostanza
anche se riconosco
oltre che per l'aspetto
il corpo
è il veicolo esclusivo
per questo viaggio 
esistenziale
complementare
tra empirico 
e spirituale...
e mi rendo conto
il corpo,
così come l'anima
ha bisogno,
bisogno di equilibrio
esattamente come nella musica
fatta di note basse
e assoli
e acuti
nella danza
di un equilibrio assoluto
unico e mai solo...
allora mi fermo
decido
non mi va più 
di giocare 
non mi va più 
di non curare
questo mio strumento
pertanto
dedicherò parte
del mio incasinato tempo
a prendermi cura del mio corpo
a fare più attenzione 
verso il mio aspetto 
a rispettare maggiormente
quello che sono
quello che voglio essere (e)
quello che rappresento





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