sabato 11 dicembre 2010
freddo...non di stagione
un altro giro di giostra
un anno che si avvia a conclusione
e dentro di me
ancora tanta confusione
mi osservo
mi interrogo
mi lascio travolgere
dal freddo
non di stagione.
Ho fatto tante cose
posso considerare positivo
il bilancio
tirando le somme annuali
eppure
mi sento triste
solo
di un fuori luogo micidiale
in un tempo ammalato
da un morbo maniacale
ossessionato dalla velocità
stressato sul risultato
tutto
ha perso significato...
è un tirare a campare
è un forzarsi per non perire
è un bisogno di osare
di mostrare le unghie
per non farsi schiacciare
inadeguato e fuori moda
io
con la mia smania di amare
amare chi
amare cosa
amare di giorno
amare di sera
a volte mi sembra
non ne valga proprio la pena
l'odio
la rabbia
sono sentimenti diffusi
non sono di certo l'unico
che subisce questa isteria
prendersela con il mondo
non serve proprio a nulla
(e) vorrei
poter trovare adesso
il bandolo della matassa
mi piacerebbe
distinguere
vedere
trovare un sentiero ora
che mi rimetta in pace
che mi lasci respirare sereno
felice.
E' un bisogno di equilibrio
di linearità
è l'istinto naturale
la spontaneità
è tutto questo
ciò che si perde
nella corsa continua e insensata
dove quello che resta
è solo sudore
fiato corto
gola secca...
...o sei in grado di adattarti
o ti mettono alla porta
io voglio restare me stesso
per sventura
o per fortuna
mi accorgo della realtà
per fortuna
o per mala sorte
di questo sistema faccio parte
e non mi identifico
non mi riconosco
in questa estenuante corsa
verso il denaro ad ogni costo,
ma all'inizio di ogni mese
c'è da pagare l'affitto
di casa o di testa
mentre mi mortifica il contesto.
Ho ancora bisogno di sognare
mi serve una motivazione
per accettare ciò che mi disgusta
per sopportare la faccia tosta
di tanti esseri arroganti
privi di cultura (e)
pieni di soldi
... io cerco altro
cerco i sorrisi
cerco i battiti di cuore
cerco qualcosa
che mi sappia emozionare
cerco la giusta nota
la frase corretta
per un coerente mio esprimermi
toccare
parlare
una volta ancora...
sperimentare
venerdì 10 dicembre 2010
faccia contro il muro
così sbatto la faccia
la stampo contro il muro
mi ero lanciato
senza riserve
e senza scudo
e adesso
serve...
serve un po di tempo
per riprendere i sensi
un po di tempo
per riflettere...
riflettere sulle cause
e sui possibili rimedi.
Certo mi ha fatto male
eppure
queste sorprese
in una sorta di paradosso
aiutano a dare sapore
alla vita (e)
a tutto il resto
...il lividi
passeranno
si asciugherà l'ematoma
il trucco sta nel rimettersi in piedi
subito
e giocare
e vivere
ancora...
Quindi fatti sotto
sia tu un altro muro
ed io
un'allodola
attratta dal cipresso
tanto
seguiterò a dare colpi
convinto
che si può solo imparare
da questo dolore
convinto
che in questo modo
si raggiunge il progresso (si)
attraverso il dispiacere
per poi assaporare
un autentico
genuino
unico
successo
martedì 7 dicembre 2010
stanco
stanco
di rimbalzare
alti
bassi
alti...
le orecchie
mi fischiano
le mani tremano
vivo nella capitale
ma mi sento in alto mare...
i miei sentimenti,
sono caduti in prescrizione
le mie lacrime,
hanno altro a cui pensare
(e) adesso
cosa faccio...
incasso un altro colpo
dissimulo pace interiore,
eppure
sono solo un punto e virgola
in un romanzo senza punteggiatura,
sono la lancetta dei secondi
di un orlogio digitale,
sono
l'azione impavida
di una scala mobile,
il vento di tempesta
tra le mura di una stanzetta
in estate.
...sono
lo scrivo
lo so,
sono solo
smarrito!
e per chissà quanto tempo ancora
continuerò a vagare
chi può dire quando e come
tutto questo
avrà un suo spazio
una sua collocazione
un suo ordine
primordiale
lunedì 6 dicembre 2010
Bisogno d'affetto
Un poco di silenzio
dopo lo sfogo
si ricerca la calma
e non serve a nulla
scrivere
dire o
esprimere...
perchè lo si è già fatto.
Quello che pensavo...
te l'ho detto
quindi il silenzio,
un solco,
mentre le immagini
ed i colori
la fanno da padrone
e lo Spirito...
si rasserena
la respirazione
si normalizza
tutto riprendere a scorrere.
Dopo aver parlato...
dopo che ci siamo liberati
dal peso che schiacciava
tutta la nostra illusione
di libertà...
di libertà...
dopo il momento del picco
mi chiedo
mi chiedo
cosa resta?
resta
solo il silenzio
ed un enorme,
ineffabile,
bisogno di affetto
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