giovedì 30 dicembre 2010

mercoledì 29 dicembre 2010

...che me lo dica il mare !!!





...e che me lo dica il mare
quale sarà
la mia prossima mossa
che mi mandi un segno
un suggerimento
perchè io ...
io non lo so
io ve lo giuro
io non saprei cosa fare
possa svenire
in questo preciso momento
........ ........ ........ .......
.... ...... .......
......
...
scusate
cosa stavamo dicendo?
a certo
che sono incerto
sul da farsi
l'unica cosa che so
diciamo
quello che non  smentisco
anzi
confermo
è che la sto pensando

martedì 28 dicembre 2010

Apparente, contraddizione fenomenica, distrazione



tanti pesi
tante misure
eppure...
anche se è certo
che tutto cambia
o tutto scorre.....
la molteplicità, a volte
mi appare
come ancorata
stretta ,
vincolata
ad un moto costante
che rende il tutto cangiante
ma nella sua essenza
non materiale
resta sempre
tutto uguale.
Apparente, contraddizione
fenomenica, distrazione
dove le dinamiche sono infinite
ma l'essere umano
è sempre lo stesso,
sempre uguale...
sempre che si parli
della natura sua
spirituale.
Per questo
in tale contesto,
l'Uomo
è solo materia,
i sei miliardi e oltre
di popolazione terrestre
sono
vite uniche
imprefette
ed eccezionali
i cui corpi cambiano costantemente
nella sostanza
e negli effetti personali,
ma al di là di questo,
fuori dal tangibile
dall'empirico accadere...
esiste l'Universo
la cui natura è immortale.
Anime secolari
la cui essenza
riempie di sostanza
questo bisogno
atavico e irrefrenabile
di libertà

lunedì 27 dicembre 2010

...a casa per Natale




lentamente
con l'autoradio spenta
il cuore totalmente rivolto
all'unico desiderio espresso
ritornare a casa
rivedere mamma
riabbracciare papà,
riabbracciare mamma
rivedere papà...
... ore luminose
in compagnia dei miei fratelli
di mia sorella
tutti in famiglia...
i nipoti sempre più alti
sempre più grandi
sempre più svegli.
Lentamente
quasi non mi accorgo
arrivo 
alla fine della Calabria
ed i copertoni stanchi della mia fiat vissuta
si sollevano da terra
per fluttuare con il traghetto
verso la parte finale
del mio viaggio lungo 
di ritorno per Natale...
...la Sicilia mi porge un abbraccio
dopo avermi sorriso e
strizzato l'occhio
già dall'autostrada 
poco dopo Scilla
e la Luna...
la Luna è leggermente velata
mentre da un porto oramai salutato
mi si presenta Messina
in tutto il suo splendore manifesto
fatto di castelli e monumenti 
come messi in vetrina
caratterizzati dal quel fascino estremo 
proprio delle tre del mattino...
...quando
lentamente
dal ventitre di fine anno si passa
al ventiquattro dicembre
ancora una sola ora
penso
solo un'ora ancora
e  sarò a casa
a casa per Natale

domenica 26 dicembre 2010

il fuoco dei miei sbagli...



Se il fuoco dei miei sbagli
lasciò carboni ardenti
sotto strati di cenere nera
apparentemente spenta...
delle volte
è come se il vento
soffiasse
con maggior vigore
ed il calore
dal fondo dei ricordi
non del tutto sepolti
nell'oblio del passato
il calore
rende vita alla fiamma...
una fiamma (che)
rapidamente si riproduce
e in un solo attimo
vieni del tutto avvolto
dal sapore amaro del disprezzo
il tuo disprezzo
per tutte le colpe
che ti sentivi addosso.
Sono attimi
sembrano anni
condensati 
dentro ad una smorfia
in un silenzio sordo
proprio del dolore 
quando viene mascherato dal sorriso
di una incomprensione.
Prendi fiato
sgrana gli occhi
è solo uno di quei sogni
che non fanno svegliare
allora
cosa fare...?
lasciati cullare
dal terrore e dall'incoscienza
dal freddo e dalla quiescenza
tanto arriva presto
un altro giro di danza
e la giostra gioca
divertendosi
con tutti i punti di riferimento
mescolando
suoni e colori
plasmando
di volta in volta
certezze ed amori

venerdì 24 dicembre 2010

lunedì 20 dicembre 2010

tratto da.....



...." nella realtà nessuna vita può essere perfetta,
non possiamo raggiungere la perfezione 
perchè non vi è limite alla conoscenza 
alla saggezza
alla verità....
....ciò che ti capita nella vita, 
può aiutare a rendere le cose
meno imperfette....
ma l'unica cosa che porta la vita , 
vicinissima alla perfezione...
è l'amore."

Continuo a camminare




cammino
faccio piccoli passi
non sono fermo
sono stato assorto
da mille riflessioni
dentro percorsi etilici
e intrattenimenti ludici
ho tracciato
la mappa di un destino atipico
a tratti lucido
sempre determinato
ho messo in discussione una vita
la mia indomita ossessione,
ha fatto i conti
con il mio testardo
bisogno di espressione
di manifestazione
protesta
enunciativa del disagio
dato dall'ambiente
dato dall'ambientato
non mi ricoconosco
io
non i questi giorni
non in questi momenti
per nulla
in questi rappresentanti
però
cammino
lo continuo a fare
poichè è chiara
la mia destinazione
è decisa la mia intenzione
è evidente l'impulso
della mia manifestazione
io so dove voglio arrivare
so cosa voglio
so cosa voglio fare
tutto si estrinseca
nel continuare a camminare
rimanere informato
è la mia arma migliore
non permetterò a nessuno
di raggirare
di ingannare
approfittarsi della mia sorte
mescolata tra le folle
confusa tra i rumori assordanti  di strada
la mia voce si  sposta
sopra accordi e frasi storte
significative
metaforiche
ironiche  non troppo velate
il mio messaggio
in fondo altro non è
che una ferma e decisa
richiesta di dialogo (una)
necessità di pace

sabato 11 dicembre 2010

freddo...non di stagione





un altro giro di giostra
un anno che si avvia a conclusione
e dentro di me
ancora tanta confusione
mi osservo
mi interrogo
mi lascio travolgere
dal freddo 
non di stagione.
Ho fatto tante cose
posso considerare positivo
il bilancio
tirando le somme annuali
eppure 
mi sento triste
solo 
di un fuori luogo micidiale
in un tempo ammalato
da un morbo maniacale
ossessionato dalla velocità
stressato sul risultato
tutto
ha perso significato...
è un tirare a campare
è un forzarsi per non perire
è un bisogno di osare
di mostrare le unghie
per non farsi schiacciare
inadeguato e fuori moda
io 
con la mia smania di amare
amare chi
amare cosa
amare di giorno
amare di sera
a volte mi sembra
non ne valga proprio la pena
l'odio
la rabbia
sono sentimenti diffusi
non sono di certo l'unico
che subisce questa isteria
prendersela con il mondo
non serve proprio a nulla
(e) vorrei  
poter trovare adesso
il bandolo della matassa
mi piacerebbe 
distinguere
vedere
trovare un sentiero ora
che mi rimetta in pace
che mi lasci respirare sereno
felice.
E' un bisogno di equilibrio
di linearità
è l'istinto naturale
la spontaneità
è tutto questo 
ciò che si perde
nella corsa continua e insensata
dove quello che resta
è solo sudore
fiato corto
gola secca...
...o sei in grado di adattarti
o ti mettono alla porta
io voglio restare me stesso
per sventura 
o per fortuna
mi accorgo della realtà
per fortuna 
o per mala sorte
di questo sistema faccio parte
e non mi identifico
non mi riconosco
in questa estenuante corsa
verso il denaro ad ogni costo,
ma all'inizio di ogni mese
c'è da pagare l'affitto
di casa o di testa
mentre mi mortifica il contesto.
Ho ancora bisogno di sognare
mi serve una motivazione
per accettare ciò che mi disgusta
per sopportare la faccia tosta
di tanti esseri arroganti 
privi di cultura (e)
pieni di soldi
... io cerco altro
cerco i sorrisi
cerco i battiti di cuore
cerco qualcosa 
che mi sappia emozionare
cerco la giusta nota
la frase corretta
per un coerente mio esprimermi
toccare
parlare
una volta ancora...
sperimentare



venerdì 10 dicembre 2010

faccia contro il muro




così sbatto la faccia 
la stampo contro il muro
mi ero lanciato
senza riserve
e senza scudo
e adesso 
serve...
serve un po di tempo
per riprendere i sensi
un po di tempo 
per riflettere...
riflettere sulle cause
e sui possibili rimedi.
Certo mi ha fatto male
eppure
queste sorprese
in una sorta di paradosso
aiutano a dare sapore
alla vita (e)
a tutto il resto
...il lividi
passeranno
si asciugherà l'ematoma
il trucco sta nel rimettersi in piedi
subito
e giocare
e vivere
ancora...
Quindi fatti sotto
sia tu un altro muro
ed io
un'allodola
attratta dal cipresso
tanto
seguiterò a dare colpi
convinto
che si può solo imparare
da questo dolore
convinto 
che in questo modo
si raggiunge  il progresso (si)
attraverso il dispiacere
per poi assaporare
un autentico
genuino
unico
successo

martedì 7 dicembre 2010

stanco




stanco
di rimbalzare
alti
bassi
alti...
le orecchie 
mi fischiano
le mani tremano
vivo nella capitale
ma mi sento in alto mare...
i miei sentimenti,
sono caduti in prescrizione
le mie lacrime,
hanno altro a cui pensare
(e) adesso
cosa faccio...
incasso un altro colpo
dissimulo pace interiore,
eppure
sono solo un punto e virgola
in un romanzo senza punteggiatura,
sono la lancetta dei secondi
di un orlogio digitale,
sono 
l'azione impavida
di una scala mobile,
il vento di tempesta
tra le mura di una stanzetta
in estate.
...sono
lo scrivo
lo so,
sono solo
smarrito!
e per chissà quanto tempo ancora
continuerò a vagare
chi può dire quando e come
tutto questo
avrà un suo spazio
una sua collocazione 
un suo ordine
primordiale

lunedì 6 dicembre 2010

Bisogno d'affetto




Un poco di silenzio
dopo lo sfogo
si ricerca la calma
e non serve a nulla
scrivere
dire o
esprimere...
perchè lo si è già fatto.
Quello che pensavo...
te l'ho detto
quindi il silenzio,
un solco,
mentre le immagini 
ed i colori
la fanno da padrone
e lo Spirito...
si rasserena
la respirazione 
si normalizza
tutto riprendere a scorrere.
Dopo aver parlato...
dopo che ci siamo liberati
dal peso che schiacciava
tutta la nostra illusione 
di libertà...
dopo il momento del picco
mi chiedo
cosa resta?
resta
solo il silenzio
ed un enorme,
ineffabile,
bisogno di affetto

martedì 30 novembre 2010

il corpo


sto giocando
con il ritmo del tempo
e con lo spirito affranto
non curandomi affatto
dell'immagine del mio corpo
del suo potenziale portento
forse 
perchè dell'aspetto
me ne " fotto"
perdonate la volgarità
in taluni casi la schiettezza
"cozza"
con l'eleganza 
ma
del resto ciò che conta
è la sostanza
anche se riconosco
oltre che per l'aspetto
il corpo
è il veicolo esclusivo
per questo viaggio 
esistenziale
complementare
tra empirico 
e spirituale...
e mi rendo conto
il corpo,
così come l'anima
ha bisogno,
bisogno di equilibrio
esattamente come nella musica
fatta di note basse
e assoli
e acuti
nella danza
di un equilibrio assoluto
unico e mai solo...
allora mi fermo
decido
non mi va più 
di giocare 
non mi va più 
di non curare
questo mio strumento
pertanto
dedicherò parte
del mio incasinato tempo
a prendermi cura del mio corpo
a fare più attenzione 
verso il mio aspetto 
a rispettare maggiormente
quello che sono
quello che voglio essere (e)
quello che rappresento





lunedì 29 novembre 2010

fiume torbido







come dentro una particella
di acqua pulita
dentro ad un fume torbido
scorre
così il mio pensiero
durante un picco di autostima
si sente
trascinato a valle
dalla forza della corrente
a volte sul fondo
altre volte in superficie
un movimento non enterno
condizionato sempre
dallo "stato dell'arte"
per il mio equilibrio interiore
cento domande
hanno il valore 
simbolico
del linguaggio
numerico
convenzionalmente
banalizzo il discorso
solo
apparentemente
insisto su argomenti
più pertinenti all'anima
che alla mente
e continuo a cercare un verso
una direzione
che dia senso
alla corrente
prima di poter comprendere
che alla fine della corsa
il fiume
per quanto sporco
nella maestosità del mare
si disperde

come vedi...




come vedi...
da ogni parte 
arrivano notizie 
storte
demoralizzanti
avvilenti
e ti ricordi 
che tutto
è sinonimo di niente
nelle battaglie epiche
nelle occasioni storiche
vale a dire...
...ti amo "troppo"
equivale
....non ti amo niente
ti amo  e basta
esprime meglio
ciò che si sente
...dico
mi piace tutto
leggo
non mi piace niente
niente al punto
di preferirlo 
al resto
ed esprimere
una preferenza
prendendo parte 
alla sostanza...
mi illumino dell'ovvio  (ma)
è il potere di una scelta
è la responsabilità
di non tradire la coerenza
che dà 
ad ogni essere umano 
l'importanza
di esprimere l'uomo
nella sua essenza
poichè
dietro l'indifferenza
dietro l'opportunismo
si cela
certa meschinità
ed io 
morirò domandando
a chi serve
chi ne beneficia
chi patisce
nella realtà...
...valeva ieri
vale oggi
e domani
varrà


mercoledì 17 novembre 2010

Un senso di felicità - Riflessione notturna




è notte fonda, come spesso accade ho difficoltà a considerare conclusa la giornata e anche se domani ( che poi è oggi, ma semplicemente fra qualche ora) dovrò tirarmi giù dal letto ad un orario ,diciamo decente, per un comune lavoratore, mi trovo qui ad osservare il bianco delle pareti che confinano questa stanza e non faccio altro che pensare.
La mia attitudine riflessiva è come sempre vispa e in questo flusso di pensieri, mi lascio trasportare oramai senza opporre alcuna resistenza.
Si sa che non ha molto senso riflettere tanto, se poi non si giunge alla formulazione di domande che in qualche modo servono per trovare il famosissimo bandolo della matassa, sempre che questo ambìto sogno di comprensione universale, sia qualcosa di reale e non piuttosto un bisogno, esso stesso creato per poter avere una motivazione che ci spinga a dare fiato ai polmoni ed a mettere in successione un passo dopo l'atro.
Fuori è piovuto intensamente, ma per poco tempo; la strada è bagnata e c'è un leggero vento che soffia sulle decorazioni luminose natalizie a testimonianza che l'anno si avvia verso la conclusione e almeno per il calendario convenzionale , ancora un mese e pochi giorni e il duemila dieci va in archivio con tutte le sue ambizioni tradite e con i successi registrati.
La conclusione di un ciclo è l'occasione propizia per fare un bilancio, tirare le somme; ed ecco che prendono forma le domande e fra tutte una che mi sembra la madre di tutte quante....


Ti senti felice?


Nel momento in cui la formulo nella mia mente, istintivamente, ho la sensazione che si tratta di una domanda fuori  tempo.
Mi spiego meglio....
La mia sensazione è che la felicità venga oggi percepita come un lusso;come qualcosa cui è presuntuoso ambire, poichè ci sono altre dinamiche, altre preoccupazioni così fitte e denigranti che rendono la felicità come una specie di meta non solo irraggiungibile, quanto piuttosto poco opportuna.
Chiariamoci subito , io non credo che sia così, perchè  tra le pochissime certezze che ho adesso, una di esse è che la vita a disposizione di ognuno di noi  è unica e sola, il che di per se, rende legittimo ogni sforzo , ogni tentativo per raggiungere questo status definito FELICITA'.
La questione è che  ai nostri tempi molte cose come è naturale che sia sono cambiate e in questo cambiamento sembra che ricercare la felicità sia diventato un atteggiamento deplorevole, egoista e perchè no, anche un pizzico bastardo;come se raggiungere la propria serenità comportasse il sottrarre la serenità di qualcun'altro.
Non credo sia così. di certo se parliamo di ricchezza e nello specifico di quella materiale,allora, può essere ,anzi accade molto spesso che per poter accumulare da una parte si debba sottrarre dall'altra; ma questo è un aspetto deviato del concetto di ricchezza.
La ricchezza, per come la vedo io, è una condizione dell'animo e si raggiunge solo dopo aver attraversato veri, profondi e dolorosi confronti con la vita.
Come si fa a sapere che una cosa ha un determinato valore se prima non si è provato sulla propria pelle il senso della privazione di quella determianta cosa...? se poi tale privazione è la percezione della vita stessa....quanto valore possiamo dare al ritrovamento di un senso che rende saporito il quotidiano ed il rapporto con il mondo?
Si parla di valore perchè solo così è possibile misurare la crescita individuale e quando questo valore verte sul bene più prezioso, appunto la vita, allora poterne disporre e riuscire a farlo consapevolmente, è l'unica vera ricchezza che riconosco.
Solo che oggi tutto questo è diventato secondario e la ricchezza è diventata più importante della coscienza e della conoscenza, il che rende tutto molto più confuso.
Certo un senso logico lo ha, se si pensa che il concetto di ricchezza deviata coincide con il concetto di potere incondizionato e se si riscontra un costante tentativo del più forte di prevaricare sul  più debole.
Detto in altre parole e riprendendo la valutazione che questo tipo di ricchezza non si genera ma si sposta, è chiaro che c'è da un lato un interesse a dominare e dall'altro un tentativo di sopravvivere a tale invisibile aggressione.
Il tempo passa e il divario aumenta, il potere si ingigantisce e le speranze sono messe sotto scacco dalle prepotenze.
La mia sensazione è che dietro a questa lotta [peraltro eterna] tra forti e deboli si sia consolidata l'idea che oggi ciò che conta relamente è sopravivvere e in questo contesto non c'è spazio, nè tempo per cercare di raggiungere la felicità.
Mi domando...... che ruolo giocano le nuove tecnologie in questo conflitto? e sopratutto mi domando se non sia presuntuoso da parte del genere umano conotemporaneo  ritenere che siamoormai giunti al capolinea.
Il fatto è che sembra tutto in costante declino e la tanto studiata e riconosciuta evoluzione della specie è come se avesse lasciato  oramai per sempre il posto all'involuzione.....
... ma avete mai visto  un fiume, nel quale l'acqua dopo milioni di anni improvvisamente comincia a fluire nella direzione opposta?
E' mai accaduto che un oggetto lanciato dal quarto piano sia caduto al sesto?
Quello che voglio dire è che le leggi della nataura sono rimaste immutate nei secoli, perchè l'evoluzione dovrebbe seguire un percorso diverso?
Sicuramente da un punto di vista economico il Mondo non è mai stato debole come in questi anni, ma è altrettanto indubbio che il genere umano è sempre andato avanti ed io credo che lo continuerà a fare.
Sicuramente l'uomo si è lasciato "drogare" troppo dal consumismo, dal denaro e dal potere e sicuramente la violenza continua a seminare vittime con somma crudeltà, eppure, la vita considerata nella sua essenza va avanti...
Non voglio minimizzare le problematiche attuali e non voglio sembrare un sempliciotto della scuola romana del "Volemose bene" però al tempo stesso non  voglio neanche essere schiacciato dalle mie paure e tanto meno dalle paure degli altri.
Esistono risorse e capacità che non sappiamo di avere e nei momenti in cui tutto è buio e smarrimento, mettiamo in discussione tutto, anche il calore del fuoco, ma poi la vita va avanti e troviamo il coraggio e la forza per non rimanere per terra stesi dalle avversità.
Questo ,credo, che sia applicabile anche alle grandi catastrofi nazionali ed internazionali.
Penso, dovremmo solo parlare di più tra di noi, tra esseri umani condividere le gioie ed i dolori in questo modo si diventa più forti si è meglio in grado di ascoltare chi ti sta vicino e si riprende contatto con la realtà.
Io credo che abbiamo concesso troppo spazio a tutti quegli strumenti, dalla televisione alle console dei video giochi i quali hanno indebolito la capacità di razionalizzare gli eventi e quindi è molto  più semplice adesso cadere nel panico al primo segnale di catastrofe annunciata o pandemia pendente.
Non dico che non si debbano usare queste tecnologie, ma sostengo che lo si debba fare mantenendo un contatto stretto con la realtà e questo può avvenire attraverso la lettura, l'informazione ( essere informati sui "fatti") e la condivisione.
Voglio aggiungere un'ultima cosa prima di andare a dormire (visto che l'orologio ora segna le 5 e 30) un pensiero semplice e per certi versi già sentito un pò ovunque.... l'Ascoltare.
 Leggere-Informarsi- Condividere, non ha molto senso se poi quando ci relazioniamo con gli altri non ci mettiamo in una condizione di ascolto; è l'ascolto delle altre persone, che  rende il contatto con la relatà meritevole di essere vissuto altrimenti si creano individuali percorsi sterili e virtuosi egoismi che contribuiscono solo a farci sentire più soli.
Allora,  quanto grande e quanto intensa è la ricchezza che viene dal riconoscere gli altri ed essere in grado di crescere insieme?
a che serve possedere palazzi,ville e auto di lusso quando la felicità dipende solo da questo status di proprietà materiale? e ancora quanto felice e sereno vive, chi ha paura di perdere questo tipo di ricchezza?
[sempre domandando.....]perchè la ricchezza emotiva una volta acquisita non si può più perdere? e vivere senza paura di perdere qualcosa non è forse meglio che vivere con l'ansia di perdere tutto?
Sono questioni e domande che restano in piedi da migliaia di anni ed il fatto che siano ancora attuali a me fa ritenere che questa epoca storica che stiamo vivendo, così come le altre passate, è destinata a transitare e l'essere umano, per quello che sappiamo, sarà ancora qui a lottare per il cibo, per il bere e cercando sempre , fuori da questi conflitti antropologici essenziali, un proprio senso di libertà, di serenità, di felicità.

lunedì 15 novembre 2010

Tempesta di pensieri






Una tempesta di pensieri
tutti  
dentro la mia testa
molti 
negativi e di acuta angoscia
isolano la mia vita
almeno questa sera.
Analizzo la Storia
vivo il presente (e)
ipotizzo il futuro
mentre faccio 
tutto questo
mi domando
nel silenzio
in quale modo esprimo
tale disagio?
cosa sto facendo...
porto avanti un progetto
o ci sto girando intorno?
mi lascio stordire
da queste ansie
molteplici le forme
della solita paura
quella
di non trovare
ciò che cerco
alla fine della strada
l'unica strada 
che ho deciso 
di esplorare.
Mi toglie l'aria
l'immagine del vuoto
di un buio immenso
del ghiaccio 
tra le vene
mi paralizza
questa visione
mi tiene ancorato
al vizio e all'indecenza
di giocare
senza fiducia
ed è per questo
che si perde
a volte il coraggio
altre volte
tutto quanto

sabato 13 novembre 2010

la forza del vissuto




quale oscura entità
quale misteriosa forza
si confonde 
con la storia
e con gli attimi
vissuti ?
a chi non è mai successo
a chi
non è ancora accaduto
di trovarsi in un contesto
nel quale il vissuto
assume spessore
e l'aria intorno
appare più familiare
meno ostile...
forse
nello scorrere del tempo
che noi tutti
si vive
depositiamo ancora
con vincoli trasparenti
tasseli di conoscenza
che confersicono
semplicemente più vigore
alle dinamiche del presente...
se il passato
attraverso percorsi paralleli
ha stabilito
di conservare un ruolo
caratterizzante il futuro
che era futuro nel passato
e adesso è presente
se il passato 
si sente
si percepisce
si riconsoce
dovrà pur esserci stato
nel fluire del tempo
un filo  o un velo
di impercettibile forza
che si manifesta
senza traccia 
evidente ...
ed io 
ne prendo atto
ne prende atto
la mia mente

venerdì 12 novembre 2010

Non ti fare ingannare





Non ti fare ingannare
da parole
artificiali
non ti fare distrarre
dall'insieme dei colori...
nella stanza degi specchi
proprio lo sguardo
perde il senso
della ragione
ogni fotogramma
si moltiplica
e tutto è confusione
ma tu....
non ti fare ingannare
dalle ombre
e dall'umore
lungo i viali
di indifferenti
pareri
di interessati
esseri umani
tu
non ti illudere
è un conflitto
perpetuo
storico
ricorrente...
una lotta
indecente
sempre 
tuttavia esiste
seppur nascosta
e ben custodita
una via d'uscita...
passa 
per il silenzio
o per il rumore sordo
di una stanza
insonorizzata
dalla nostra coscienza
è la consapevolezza
redarguita
che tutto 
è vita
solo che
non ti sembra
vita
fino a quel momento
in cui scendi in campo
sgrani lo sguardo
e affronti 
la tua partita

martedì 9 novembre 2010

Caotico




Ambìto
abito
pensiero
mastico



Altero

convoco
litigo
cantico



Isterico

ironico
contento
criptico




Caotico
atipico
interdetto
epico

lunedì 8 novembre 2010

se fossimo solo individui....





perchè
le mani 
degli esseri umani
si incastrano 
perfettamente?
semplicemente
perchè
se fossimo
solo individui
sotto un comune cielo
se fossimo isole
prive di affetti
e legami
o altre pertinenze
di questo Mondo
sono sicuro
non rimarrebbe
niente

sabato 6 novembre 2010

Seduto





è seduto
lui
lo osservi
e ti sembra fermo
lo guardi
e lo pensi 
una statua
di metallo arruginito
sopra una sedia 
a dondolo
in equilibrio
tra il cielo e il mare
appare 
intento a non fare
e se gli dai da parlare
magari si scusa
garbato
ma non risponde
per niente
alle tue domande
al tuo corpo
ancor meno 
alle tue mutande
lui resta lì
seduto
a contemplare 
le piastrelle mattone
di una camera da letto
ma
scommetto
se riuscissimo a vedere
se scrutassimo
con interesse
cotanto meditare
troveremmo una luce
ed un punto bianco
intermittente
che trasmette
parole in codice
per l'anima
e per le stelle
confuso
tra le chiazze della notte
diresti sia di gesso
frantumato dai ricordi
ma lui
è ancora lì
seduto
sempre assorto
mai scomposto
nel bisogno
di dare un senso
a questo correre e lamentare
a questo rincorrere
senza  riuscire ad amare
quando 
la cosa più ovvia
si specchia evidente
nella considerazione
più palese....
...
il senso
non è astratto (e)
se non puoi
riconsocerlo con il cuore
non è il senso
che riscatta il tuo verbo
se non puoi 
descriverlo con il cuore
allora non deve essere il senso
che importa trovare
solo per questo
ancora adesso
lui è seduto
in attesa 
di decifrare
per poter poi
condividere
e
gioire

Non adesso...




non ti fermare
proprio adesso
ti possono colpire
ti possono ferire
ti lasciano 
a due respiri dalla fine
ma sono 
solo paure
creature
che tu metti al mondo
nel tuo mondo
unicamente
per poter credere
sia sensato
mollare tutto adesso
proprio adesso
che la tua schiena
è robusta e diritta
e le tue lacrime
sai
come asciugare...
le tue parole
sono un monito
utili soltanto
se ti fai coraggio
e riesci 
ancora a camminare
allora
non mollare
adesso
proprio adesso
che ti separa
qualche passo
dal tuo sogno
più desiderato
il tuo ambito
successo
quello che si riassume
nell'essere
te stesso

venerdì 5 novembre 2010

Non perdere la speranza...


non perdere la speranza.jpg 
Non perdere la speranza,
tienila ben stretta
alimentala
coltivala
nutrila e
a volte sorridile
non aspettare che sia lei
a sorridere prima
e giocaci
come se fossi, tu un bambino
come se fossi ,poco di più
che neo-nato.
la Speranza
è uno dei tre cavi
che collegano
il nostro cuore
al nostro equilibrio
Mi dirai...
Io non credo più a niente...
tutto mi sembra
deteriorato
tutto corrotto
marcio
e ben poche cose
ancora occupano
il loro posto
ma tu...
tu non perdere la Speranza
non sottovalutare
l'Amore
e ricordati che esiste il
Coraggio
come scorta
un magazzino di forze
che ti mantengono VIVO
ecco...
magari mi dici...
nel posto in cui vivi...
(... ti ascolto e
nello stesso posto
sai che ci vivo anch'io)
ci sarà un Leader
che non ti rappresenta
ci sarà un Giudice
che si vende ..nel suo giudicato
ci sarà un Giornalista
che informa dietro compenso
[solo che in questo caso
a pagare
è la mano della persona di cui lui
da giornalista , dovrebbe informare la gente...
insomma il soggetto protagonista
del suo "pezzo" [di] sulla
Verità
ma tu...
tu non perdere la speranza
perchè...
...
ci sei ancora
anche tu
su questo Pianeta
ti svegli
respiri
e ancora pensi...tu
anche tu
e ci sono io
che la penso esattamente
come te
e ti dico , te lo scrivo...
non perdere la speranza
anzi
dedica un poco del tuo tempo
a fare della Speranza
uno strumento per imprare
a ridere
condividere
e sognare....