mi faccio ferire
più dai toni
(e) dagli sguardi
che dalle parole...
e mi sento
un povero,
stupido,
illuso,
visionario,
sognatore
...anche se sto
semplicemente inseguendo
la ragione stessa
del mio essere
del mio respirare...
mi lasciano inerme
certe posizioni...
ne comprendo la foce,
il significato,
il potere,
ma filtra un dolore
mentre la coerenza ,mi vuole
in giro per i viali
a donare emozioni
con la musica
con i versi
con qualche stonautra
che fa parte dei giochi
e c'è...
l'amore per mio padre
c'è
l'amore per mia madre
c'è
l'infinita bontà,
tutto il sacrificio
e la dedizione
e la dedizione
mentre rimango,io
smarrito
smarrito
al cospetto di tanto amore... (e)
ringrazio il cielo
ma mi sento
perso
perso
dentro ad una angoscia
che mi mortifica
sempre
sempre
sempre lo stesso ragionamento...
sono consapevole
non critico
schiacciato
da ciò che sono
da ciò che sono
da ciò che ero
e da ciò che riconsoco
di essere diventato.
Posso
in una parola
digerire l'amarezza
sollevare il petto
sollevare il petto
e continuare
continuare
continuare
a scrivere
a cantare
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